Quello che ci può sembrare un gesto scontato, facile e a volte piccolo, è in realtà un tassello importante nel percorso della 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 della sostenibilità.
Sono responsabile del mio team e del loro benessere e ho pensato che un distributore automatico che eroga caffè e acqua (gratis per il team) con una serie di snack e similari fosse apprezzabile.
E così è stato per alcuni anni: il team era felice di questa opportunità.
Nel mio campo il Retail, i tempi sono serrati e frenetici,
Ma un giorno mi sono fermato a guardare la busta della plastica che gli addetti alle pulizie stavano portando via. Era piena di bottigliette d’acqua, di bicchieri per il caffè, e di tanta altra plastica frutto delle consumazioni del distributore.
Mi sono sentito 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞, o meglio “colpevole”: avevo pensato al benessere del mio team, trascurando l’impatto ambientale.
Leggo spesso i post di Sabrina Lorenzoni sull’importanza di agire per salvaguardare l’ambiente e mi sono chiesto cosa potessi fare.
ECCO COSA HO FATTO
Si dice che un 𝐥𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫 debba dare l’esempio.
Ecco che ho pensato ad un modo per garantire una pausa ristoratrice al mio team con un minore impatto ambientale.
Il distributore automatico è sparito e ha lasciato il posto ad una più semplice macchina del caffè con cialde compostabili, utilizzabile con bicchieri di vetro e tazze in ceramica personali.
L’acqua è fornita da un erogatore che filtra l’acqua dell’acquedotto pugliese: basta una borraccia, fornita a ogni membro del team come dotazione personale, ed ecco i risultati:
• i rifiuti di 𝐩𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 sono diminuiti dell’80%,
• c’è più spazio nella sala per un tavolo più grande,
• le pause caffè/pranzo sono rimaste,
• il team si è reso consapevole e partecipe.
Penso di poter dire che la cultura della sostenibilità ha avuto il suo “𝐭𝐚𝐬𝐬𝐞𝐥𝐥𝐨” utile per il suo percorso.
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