“𝑪𝒐𝒂𝒄𝒉! 𝑰𝒐 𝒗𝒐𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒅𝒊𝒎𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒉𝒊 è 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒎𝒆, 𝒑𝒖ò 𝒇𝒂𝒓𝒆 𝒎𝒐𝒍𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒊ù 𝒄𝒉𝒆 𝒍𝒂𝒗𝒂𝒓𝒆 𝒑𝒊𝒂𝒕𝒕𝒊!”

Questo è ciò che mi disse Akeem, la prima volta che l’ho incontrato durante un colloquio, mi colpirono la sua determinazione, la sua mentalità, e i suoi occhi.

Fu una rivelazione! non tanto perché non credessi che tutti potessero avere un’opportunità, ma quanto dal fatto che vivevamo in una bolla di realtà, che dipingeva “gli immigrati” come il nemico e non come persone.

Certo, non è che non ne fossi consapevole, ma avere l’occasione di parlare con lui, sentire la sua storia, e vivere indirettamente le emozioni che mi trasmettevano i suoi racconti, fu rivelatorio.

Sentii sin da subito che dovevo e volevo aiutarlo, non avrei fatto nessuna preferenza sia chiaro, pensai che il miglior modo per farlo era solamente dargli quella famosa opportunità, ed il Retail era il posto giusto.

Iniziò con uno stage (cosi come tanti altri ragazzi/e italiani all’epoca) ed ora è un riconosciuto ed autorevole membro del team con una bella prospettiva di crescita e con un tempo indeterminato.

È una storia normale, niente che non succeda in centinaia di altri posti, ma è la mia storia,

una storia però che mi ha visto, in qualità di Responsabile di Negozio, anche dover rispondere ad alcuni clienti, sul perché avessimo assunto un ragazzo di colore, quando in Puglia c’era (c’è) così tanta disoccupazione locale…

Ah sì è vero! Akeem è un 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞 ma questa è 𝐮𝐧’𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚…

𝐃𝐨𝐯’è 𝐥’𝐈𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐧𝐞𝐢 𝐧𝐞𝐠𝐨𝐳𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐑𝐞𝐭𝐚𝐢𝐥? 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐞 2

#retail#team#inclusione#empatia